Differenze tra le versioni di "Meetings"
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— workshop: servono a trasferire conoscenza e informazioni in modo interattivo e non noioso | — workshop: servono a trasferire conoscenza e informazioni in modo interattivo e non noioso | ||
— progress: servono a definire la lavorazioni sui progetti (progress generale d’agenzia), su un singolo progetto (SAL) o su un singolo gruppo di lavoro (es. progress creativo) | — progress: servono a definire la lavorazioni sui progetti (progress generale d’agenzia), su un singolo progetto (SAL) o su un singolo gruppo di lavoro (es. progress creativo) | ||
— riunioni: servono a portare avanti i progetti nel day-by-day (es. riunioni di briefing) | — riunioni: servono a portare avanti i progetti nel day-by-day (es. riunioni di briefing) | ||
Versione delle 08:53, 29 set 2021
Esistono 3 tipologie di meetings:
— workshop: servono a trasferire conoscenza e informazioni in modo interattivo e non noioso
— progress: servono a definire la lavorazioni sui progetti (progress generale d’agenzia), su un singolo progetto (SAL) o su un singolo gruppo di lavoro (es. progress creativo)
— riunioni: servono a portare avanti i progetti nel day-by-day (es. riunioni di briefing)
I workshop sono momenti di formazione utili per tutto il team e sono inseriti nel programma di formazione annuale e nel progetto Asana ‘Arkage Formazione’.
Il progress generale d’agenzia è il venerdì mattina. Progress specifici vengono definiti separatamente.
Le riunioni sono utili per confrontarsi, ma hanno anche un costo rilevante: per questo ci impegniamo a renderle produttive e a non abusarne.
Ecco qualche buona pratica:
— non fissiamo riunioni più lunghe di un’ora
— non fissiamo riunioni che inizino dopo le 17.00 e cerchiamo di non finire dopo le 18.30, salvi casi eccezionali
— usiamo Google Calendar per invitare persone alle riunioni: questo ci permette di controllare in tempo reale che tutti siano disponibili per un certo orario
— inserire la riunione come task su Asana cosicché le persone possano loggare il tempo di riunione
— chi convoca la riunione diventa l’owner della riunione
— prima di entrare in riunione, l’owner deve aver definito l’agenda, l’output desiderato e deve averli condivisi con tutti i partecipanti
— tutti i partecipanti devono avere chiaro cosa come ci si aspetta che contribuiscano alla riunione (cosa devono leggere, cosa devono portare)
— s’invitano solo persone che possono partecipare attivamente alla riunione (=parlando), altrimenti diventa un workshop
— rispettiamo i tempi: si inizia e si finisce in orario, nel rispetto di tutti i partecipanti, in caso di ritardi di alcuni partecipanti si cerca comunque di iniziare e comunque si finisce sempre in orario (a costo di accorciare la durata totale effettiva)
— usiamo un timer o guardiamo l’orologio per verificare di non uscire dai tempi previsti
— a 10 minuti dalla fine del meeting l’owner propone il piano d’azione: definiamo quali sono i prossimi passi e chi ne ha la responsabilità
— l’owner ha la responsabilità di stilare un breve report per chi non ha partecipato alla riunione ma vuole esserne informato.